David's Performance
Approfondendo la cultura motociclistica di Lisbona, Jonathan Wieme ci conduce per mano nella seconda parte di Motorcycle Cities, Lisbona. È dove sempre più influenze culturali statunitensi incontrano la bellezza della strada tortuosa lungo le colline smeraldine e le spiagge dorate di Cascais, per poi imbattersi in un tesoro di stranezze distopiche che fanno parte di ciò per cui vale la pena fare questo viaggio. Jonathan lo spiegherà, non preoccuparti.Tornerò un po’ indietro nel tempo, perché la narrazione di David è iniziata molto prima di oggi. La sua passione per le due ruote è iniziata in tenera età, quando il padre lo ha fatto salire sul serbatoio della sua BMW R50 del 1955 e quando poi hanno lavorato insieme sulle sue moto. Il tempo è passato, e la scuola non gli piaceva particolarmente. Ma a un certo punto è arrivato il momento di prendere delle decisioni sul suo futuro.
Un suo zio, che aveva viaggiato molto nella sua vita e che attualmente vive in Brasile, gli aveva parlato di un suo amico che viveva a Orlando e che aveva studiato come meccanico di moto all’MMI, il Motorcycle Mechanics Institute. Questa università ha due sedi: una ad Orlando in Florida, e l’altra a Phoenix in Arizona. È emerso anche che, durante un viaggio nell’Algarve negli anni ’70, i genitori di David avevano incontrato degli amici che all’epoca vivevano a Phoenix, e questa era davvero una pazza coincidenza. Suo padre lo portò a visitare la sede della MMI a Phoenix e David decise di iscriversi. Il suo obiettivo è sempre stato quello di essere un lavoratore autonomo ed essere indipendente, e questo corso di studi prepara i suoi studenti proprio per quello. Ben lungi dall’offrire solamente un insegnamento teorico, lo standard è piuttosto elevato, il ritmo intenso e l’enfasi è sulla pratica. Dopo il suo corso presso l’MMI, nel 1998 ha aperto David’s Performance, 24 anni fa.
Parlando di Harley, sono sempre state la sua passione, i loro motori gli fanno battere il cuore. È cresciuto attorno alla cultura delle Harley, anche prima dei suoi studi negli Stati Uniti. Non è certo una coincidenza che l’MMI è l’unica scuola negli USA che è sponsorizzata dalla Harley Davidson. Dopo sei mesi di tirocinio generale in meccanica, è passato al “lato oscuro” (perché a quanto pare gli istruttori sono tutti vestiti di nero), dove tutto ciò che ha a che fare con le Harley è stato l’unico obiettivo del suo lavoro e del suo tirocinio. Le cose cominciavano a delinearsi per David. Ha esplorato la meccanica delle Harley Davidson con le kucklehead, flathead, panhead, e più tardi con le shovelhead.
Da David’s Performance puoi lasciare la tua Harley per tutti i tipi di manutenzione, interventi e modifiche, da semplici ritocchi a ricostruzioni e personalizzazioni complete. Finché è antecedente al 1999, va tutto bene, con la piccola eccezione delle Sportster fino al 2003. Ottimizzare le prestazioni meccaniche e lavorare sull’aspetto estetico è ciò che motiva questo garage. Ed è ciò che gli piace particolarmente delle Harley, soprattutto dei modelli più vecchi prima del twin-cam, è che sono costruite per durare, per essere ricostruite, non si butta via nulla e tutto può essere riparato.
L’elevato grado di compatibilità tra i diversi componenti e modelli offre un ampio margine di sperimentazione e molte possibilità di modifica. Questo permette di costruire una Harley con un motore degli anni ’50, un cambio degli anni ’90, un telaio di un’altra epoca, ed il tutto con prestazioni aggiornate. Una sorta di Lego meccanico per scatenare la tua creatività. Nel suo salone è facile confondere l’età estetica con l’età meccanica. Le Harley Davidson si dimostrano essere una base eccellente per qualsiasi cosa tu voglia costruire. Lo vedo come un progetto in corso d’opera verso una bobber di ispirazione britannica.
Questo è anche ciò che definisce David. Negli Stati Uniti, ad esempio, dove ho potuto visitare Indian Larry Motorcycles e incontrare Keino Cycles, si sceglie un certo stile. Si compra quello che esce dall’officina, così com’è. Qui, insieme a David, il cliente specifica l’aspetto della sua Harley, le prestazioni e il comportamento di guida desiderati. Ci sarà sempre un elemento che è il “tocco del designer”, ma alla fine tutto è possibile ed è il cliente ad avere l’ultima parola. Almeno fino ad oggi. Per la prima volta, David lavora a una sua creazione, una moto unicamente per se stesso.
Ha anche realizzato tre moto in Portogallo, tutte immatricolate. Quindi esistono tre moto David’s Performance, realizzate partendo da zero, sulle strade del Portogallo. Ma questo tipo di avventura è troppo pericolosa e troppo costosa, quindi David si è fermato a queste tre.
I rumori dello stomaco si fanno sentire, è ora di saltare in sella. Vado assieme a Manuel per incontrare Jonny, che ci sta aspettando per andare a pranzo assieme. Jonny Cazzola, cofondatore di MALLE, una marca britannica indipendente ben conosciuta nel mondo motociclistico, che offre una gamma di accessori, borse e abbigliamento per accompagnarti nelle tue avventure motociclistiche più selvagge. MALLE è anche l’azienda che organizza svariati eventi annuali incredibili, per i quali è conosciutissima la Malle MILE . Jonny ha deciso di venire a vivere a Lisbona, vicino a Sintra, e lavorare dal Portogallo. E quando arrivo, sospetto che questa bellissima Honda XR600 in tutta la sua gloriosa originalità è sua. La mia R nineT non è degna di nota, ma decido comunque di parcheggiarla accanto a lei.
Dopo pranzo, andiamo per incontrare un nuovo amico. Sento che Jonny è in vena di divertirsi,molto bene. Voglio sapere cosa la R nineT ha da offrire dopo questo pasto. Ci diamo un’occhiata a vicenda, un piccolo cenno, un gran sorriso e vrooom, a tutto gas verso la N6. La N6 è una strada costiera tortuosa che collega Lisbona a Cascais. Ci muoviamo a zig-zag tra le auto e ci godiamo le rotonde e le curve che la strada ci offre, prendendoci il tempo di osservare il bellissimo paesaggio quando il traffico e la strada lo permettono. Il divertimento aumenta ancora di più quando si gira a sinistra verso le montagne. Le curve e le salite si susseguono e il mio sorriso sotto il casco aumenta chilometro dopo chilometro. Non c’è tempo per rattristarsi perché la corsa è finita, visto che ci troviamo di fronte all’enorme portone dei Nirvana Studios. Un portale, uno spazio, come perso nel nulla, che ci trasporta in un nuovo mondo.
Qui ai Nirvana Studios ci si ritrova a disconnettersi, o a riconnettersi, in un luogo straordinario. Sulla sinistra, una gigantesca locomotiva sovrasta l’ingresso. In fondo alla strada, studi, spazi creativi, rottami di auto, moto, sculture di ogni tipo. Dove mi trovo? Questo è un universo steampunk e post-apocalittico, in cui mi sento come un attore di Wild Wild West o di Mad Max o del mondo immaginario di Jules Vernes. Manuel e Jonny mi stanno già aspettando con Michel Alex, uno dei tre cofondatori che ci guiderà in questo posto e nella storia dei Nirvana Studios.
Ritorniamo alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo, quando una serie di fortificazioni, chiamate “Campo Entrincheirado de Lisboa” o semplicemente “campo trincerato”, furono costruite per proteggere la capitale portoghese dalle invasioni straniere da terra e dal mare. Queste fortificazioni consistevano in fortini e altre installazioni militari, come i magazzini di munizioni, collegati da una strada riservata esclusivamente militare, e da qui il nome di questa strada, Estrada Militar a Barcarena.
In seguito all’abbandono di quest’ultima, il posto cadde in rovina fino a quando fu acquistato e restaurato dalla compagnia Custom Circus fondata da Michel. Nel 2004 ha aperto le sue porte come un centro culturale alternativo, primo del suo genere in Portogallo. Decine di gruppi risiedono in loco, in uno spazio di oltre 25.000 m², interamente dedicato alla cultura, alla promozione e allo sviluppo di nuove creazioni in ogni forma immaginabile. Nirvana Studios crea sinergie ed è una fabbrica di tendenze nel panorama culturale d’avanguardia, con oltre 500 eventi e spettacoli all’anno.
La moto ha certamente il suo posto qui, è addirittura onnipresente, integrata sia esteticamente che culturalmente. Ma qui l’attrazione non è la versione con due ruote, ma quella mono ruota. L’azienda ha costruito infatti due mono ruota, di cui una è in esposizione in un museo, e la versione più piccola può essere vista qui ed utilizzata per varie esibizioni. Per chi non sapesse di cosa stia parlando, la mono ruota è un veicolo del futuro in cui il pilota siede all’interno di una ruota di grande diametro.
Mentre Michel ci racconta la sua storia e quella del Custom Circus, visitiamo uno degli studi e alcuni spazi speciali della struttura. Ci si sente bene, al sicuro, a proprio agio e ci si lascia trasportare. E, come quando si visita un posto che lascia il segno, ci vuole un po’ di tempo per riprendersi. Quindi, quale modo migliore per farlo se non tornare nel centro di Lisbona e bere una bella birra fresca con alcuni amici di Manuel?
L'uomo dietro Motorcycle Cities. Una rivista indipendente che abbiamo trovato per caso durante una piacevole passeggiata di sabato pomeriggio ad Anversa.
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